Gli anni '80



“Non fu diverso il 1980 quando successe di tutto. In testa nella Targa Florio si spensero le luci della vettura, in Sardegna si ruppero i semiassi, all’Elba in quel famoso tornante dove Cavicchi qualche anno prima aveva definito Lucky un fenomeno, tra le lacrime di rabbia di Fabrizia e il sostegno dei tifosi che sembravano lì tutti per loro, si ruppe nuovamente un semiasse. Al Quattro Regioni un supporto del cambio li penalizzò di 8 minuti ad un controllo orario e gli tolse ogni possibilità di successo nel duello che li opponeva a Beguin su Porsche. Inutile la disperata rimonta e una quinta piazza finale a poco più di sei minuti dal vincitore. E poi ancora secondi al colline di Romagna, ritirati al Piancavallo dopo aver dominato tutta la corsa. A completare il quadro, dulcis in fundo…

“…Eravamo alla fine delle ricognizioni della gara più importante, il mondiale a S. Remo, quando ci fu tolta la vettura per consentire a Markku Allen di difendere il titolo di Campione del Mondo… Si concluse coì un ciclo, forse il più bello della mia vita, accanto a un coequipier straordinario e di una sensibilità e bravura senza fine”.

Infatti il 1981 divise i percorsi professionali di Lucky Battistolli e Fabrizia Pons. La Quattro Rombi non fu in grado di mettere a punto un programma attraente. Fabrizia ricevette una proposta dall’Audi Motorsport per affiancare Michelle Mouton nel Campionato del Mondo. E fu talmente brava da guadagnarsi la fama di miglior navigatore di quel periodo. Continuò a vincere rally mondiali e internazionali in ogni parte del mondo, con una parentesi nel 1986 quando, con una semplice richiesta ricevuta da Lucky, accettò di gareggiare ancora al suo fianco nel Rally Internazionale di Bassano, con la Scuderia Quattro Rombi, il Capo Pio Cantoni, il preparatore Giuseppe Volta e una Lancia 037 da lui abilmente preparata. Insomma una vera e propria rimpatriata…

Fu una gara tutt’altro che facile, non solo per la presenza di Franco Cunico, uno dei piloti più forti in assoluto a livello internazionale, dopo la generazione cappeggiata dai vari Cavallari con Sandro Munari, Verini, Ballestrieri e Pinto, quella di Pregliasco, Fassina, Carrello, Biasion, Cerrato, Liatti, Galli, Tabaton, Travaglia, e tanti altri, ma anche per la scarsa preparazione dell’intero team. E invece…

“Vincemmo… Probabilmente perché dopo la definitiva scelta di correre per l’azienda e non per le case automobilistiche, la mala sorte si era dimenticata di me”.

1981 - 1982 - 1983



Proposto e voluto dal direttore sportivo della General Motors Italia, Amilcare Ballestrieri, Lucky stipulò un contratto per correre con una vettura che avrebbe avuto modo di scrivere una pagina di storia nel rally italiano. Solo che a firmarla non fu lui. Era il 1981, e per Battistolli c’era un nuovo compagno: Fabio Penariol. Insieme disputarono 11 gare, quattro furono ritiri quando erano in testa, poi tre secondi posti e una vittoria. Sicilia, Elba, Sardegna, Ciocco, Quattro regioni, Lana, Colline di Romagna, Piancavallo, Centomila Trabucchi, S. Marino, fino al S. Remo. In quel rally Lucky arrivò quinto dopo avere lasciato la possibilità di conquistare al terzo posto contro un muro a Millesimo, anche se fu il primo degli italiani e appena dietro alle formidabili Audi Quattro. Campione d’Italia divenne Tony Fassina.

Anche nell’82, la musica non cambia. Altrettanti ritiri in testa alle gare, vittoria al Quattro regioni e al centomila Trabucchi, quest’ultima poi regalata a Miky Biasion per ordini di scuderia come già successo con Tony altrove, terzo in campionato e la sua squadra con Tony Fassina e Rudy Dal Pozzo campione d’Europa.

“L’anno successivo la direzione Opel liquida sia Tony Fassina che Fabio Penariol e mi affianca Rudy, alias Roberto Dal Pozzo, con una fiammante Manta 400 da rally. Però la Fiat, dopo un paio di insuccessi a causa delle Opel, aveva già pronta una fuoriclasse da gara: la 037. Era un’impresa starle davanti se non era afflitta da noie meccaniche. Così ai soliti ritiri per rotture meccaniche alla Targa Florio, Sardegna, Quattro regioni, e Lana, si sommarono alcuni incidenti che mi tolsero la possibilità di cogliere successi e risultati importanti”.

1984



Dopo un mesto settimo posto a S. Remo, afflitto da problemi fin dall’inizio della gara, concluse la stagione e terminò il contratto con la General Motors. Pensava di avere concluso la sua carriera da professionista al soldo di case e di scuderie e di potersi dedicare all’attività imprenditoriale che intanto aveva trascurato. Ma all’inizio del 1984 il suo compagno d’auto Fabio Penariol, che aveva aperto una scuderia diretta da Raffaele Pinto e disponeva di alcune Ferrari 308 GTB preparate da Giuliano Michelotto (tutt’ora brand legato alla casa di Maranello) che nel 1983 avevano corso in Italia con Tony Fassina, propose a Lucky di correre il campionato con loro. Erano talmente affascinanti sia il programma che le auto, impossibile resistere…

“Mi fu affiancato Claudio Berro, ex coequipier di Federico Ormezzano (che divenne poi manager della Renault Italia, della Ferrari, della Maserati, e ora della Lotus), e affrontai questa avventura. La vittoria mancò sempre per un soffio, sia nelle gare italiane (secondi alla Targa Florio, all’Elba, quarti sugli sterrati della Sardegna, secondi al Lana) ed in particolare la rottura di un paio di cuscinetti a Piancavallo e a S. Marino ci tolsero la vittoria nel campionato italiano Open dove concludemmo al secondo posto. Per non parlare di una trasferta nelle Asturie in Spagna, quando dopo una lotta con l’idolo locale Zanini e altri piloti fortissimi, in testa a una prova dalla fine, fummo fermati dalla rottura di un semiasse.

1985



Nel 1985 firma un accordo con la Ford, che avrebbe dovuto affidargli una formidabile Gruppo B. Ma ci furono delle incomprensioni con la scuderia di Penariol, e la Ford non onorò l’impegno, forse a causa di una serie di incidenti che i Gruppi B stavano collezionando in giro per l’Europa. Incidenti che costarono la vita ad alcuni piloti, tra i quali Attilio Bettega, carissimo amico di Lucky e compagno di tante avventure. Insomma sembrava tutto finito. Ma non è stato così.

Cominciarono da quel momento una serie di partecipazioni a rally sparsi un po’ ovunque distribuiti nel corso degli anni che consentirono a Lucky di inanellare un numero di vittorie e di secondi posti, dal Bassano dell’86 con Fabrizia Pons, al Città di Schio, poi nell’87 il Due Valli, ancora Schio e un altro rally in Piemonte. Nell’88 il Rally di Bassano, bissato l’anno successivo con al suo fianco Luigi Cazzaro, protagonista insieme a Lucky di tante altre vittorie fino al 2001.